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marzari
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GIUSEPPE MARZARI (Genova, 31/1/1900 - 04/6/1974) attore teatrale dialettale genovese, re della comicità genovese. Suo padre Domenico, di origini istriane, era direttore della banda della UITE (Unione Italiana Tranvie Elettriche, progenitrice dell'attuale AMT): appassionato di musica, gli aveva insegnato a suonare alcuni strumenti, avrebbe voluto trasmettere la sua passione al figlio, ma ciò non avvenne. Giuseppe Marzari era sempre inappuntabile nel vestire, scarpe sempre lucide anche se magari erano risuolate. Il caffé per lui era un rito: lo prendeva e lo offriva solo a persone di cui aveva stima, una volta lo offrì a Enzo Tortora. Nel recitare, parlava un perfetto dialetto genovese di Genova centro, tanto che oggi i suoi dischi possono essere usati come materiale didattico per imparare il genovese. Prima di ogni spettacolo, usava fare gargarismi con un rosolio di rosa. Non rideva mai quando recitava.
C'è chi sostiene che come Govi è stato il vero rappresentante, con pregi e difetti, della borghesia genovese, così Marzari è stato il genuino rappresentante della genovesità, del popolo, scanzonato, sarcastico, eterno mugugnone.  È stato quasi sempre l'autore dei personaggi, delle macchiette, dei monologhi, delle parodie, delle barzellette (che sembrano degli scioglilingua), delle canzoni comiche che ha interpretato e poi inciso su dischi richiestissimi (circa 1500 dischi, quindi 3000 facciate diceva). Il primo successo lo aveva ottenuto nel 1923 in un civettuolo teatrino genovese di via Innocenzo Frugoni, la Bomboniera, nel quale si era esibito insieme a Maria Campi, l'inventrice della celeberrima "mossa". Nel 1929 esordisce nella discografia a 78 giri, mentre nel 1952 "La voce del padrone" mette in circolazione dieci suoi brani. La Odeon-Fonotipia ne incide altri quattro. Nel 1945/46 è capocomico di una compagnia d'avanspettacolo e qualche anno dopo diviene uno dei protagonisti della radio locale (radio Rai di Genova) col programma "A Lanterna", con la voce di Mario Cappello che canta Ma se ghe penso. Recita con Lorenzo Drava, Daniele Chiapperino, Jole Gardini, Andrea Salvo; orchestra diretta da Natale Romano con regia di Adolfo Perani. Ha calcato i palcoscenici teatrali locali fino agli anni '60.
È ricordato in particolare per una macchietta, O sciô Ratella (Il signor Lite), nella quale recitava siparietti sui classici bisticci coniugali, risolti poi a lieto fine. "Ve-o dixe o sciô Ratélla ch'a föa a l'é senpre quella: pe fâ anâ e cöse drîte ghe veu 'na bella lîte" (Ve lo dice il signor Ratella che la favola è sempre quella: per far andare le cose dritte ci vuole una bella lite). Ha scritto 3 commedie in dialetto genovese e partecipato a 3 film. Da segnalare l'istituzione del "Premio sciô Ratella" patrocinato da enti locali genovesi e Rai, e il "Premio Marzari" dell'associazione genovese "A Compagna".
Muore il 4 giugno 1974. Riposa nel loculo n.14 della Galleria Nuova Cripta a Staglieno. Si dice che la moglie, appena morto Marzari, abbia buttato via tutti i suoi manoscritti delle recite: pare lei avesse voluto condurre una vita più normale col marito; non hanno avuto figli.
Sono stati intitolati a Giuseppe Marzari i giardini nel quartiere San Teodoro a Genova.
Molti brani sono stati ristampati da Devega, disponibili nei negozi e in internet ("i-Tunes" e "negozi on line") con i seguenti titoli:
"Antologia di Giuseppe Marzari" (6 cd)
"Marzari & friends"
"Marzari canta".
Libri: "Giuseppe Marzari, un uomo in frac" Cesare Viazzi, 2010 (allegato cd con antichi successi)
"Io, Marzari e i suoi amici" Giandomenico Solari, 2005;  dettagli sui libri.
Pagine dedicate a Marzari qui e qui.

Alcune Composizioni di Giuseppe Marzari  

Antologia di Giuseppe Marzari volume 3


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